SEOUL 1988
L’AFFASCINANTE EVOLUZIONE DEL DESIGN DELLE TORCE OLIMPICHE
Disegnata da Lee Woo-Sung e prodotta dalla Korea Explosives Co. Ltd si compone di rame, plastica e pelle. Gli spostamenti della fiamma seguirono la tradizione della Corea: percorsero il Paese a zig zag, da Est ad Ovest, al fine di simboleggiare l’armonia ed il bilanciamento tra i due poli opposti; i tedofori trasportarono la fiamma nei loro costumi originali. L’emblema rappresenta il samtaeguk, motivo tradizionale e simbolo chiave del popolo coreano, utilizzato nell’architettura e nell’artigianato come tema decorativo; può essere letto come un movimento che va all’interno ed all’esterno: all’interno simboleggia l’unione dei popoli in tutto il Mondo in occasione dei Giochi olimpici, all’esterno rappresenta l’avanzare della pace. 20.899 tedofori (incluse le assistenti) percorsero i 15.250km complessivi del torch relay.
Il tedoforo più famoso fu Sohn Kee Chung, scelto poiché nei Giochi olimpici del 1936, a Berlino, vinse la maratona con la bandiera del Giappone. Memorabili le 6 medaglie d’oro di Kristin Otto, le 5 di Matthew Briondi, il caso di doping che costò l’espulsione, dal villaggio olimpico, a Johnson il quale dovette cedere la medaglia d’oro a Carl Lewis e la mitica colonna sonora dei Giochi di Withney Houston “One moment in time”. Il tennis tavolo fece la sua prima apparizione all’interno del programma olimpico, mentre il tennis tornò ad essere un evento medagliato dopo 64 anni.