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GIRO D'ITALIA 2024: A LIVIGNO UNO DEGLI ARRIVI PIU' ATTESI

14/10/2023

(String: <span id="hs_cos_wrapper_post_body" class="hs_cos_wrapper hs_cos_wrapper_meta_field hs_cos_wrapper_type_rich_text" style="" data-hs-cos-general-type="meta_field" data-hs-cos-type="rich_text" ><p style="text-align: justify;">L’arrivo in quota al Mottolino e poi la partenza verso lo Stelvio: ecco il programma della tre giorni che deciderà la prossima maglia rosa, con vista sulle Olimpiadi</p> <!--more--> <p>Livigno, 14.10.2023 – <span style="font-weight: bold;">Il Giro d’Italia torna a Livigno, e lo fa in grande stile, assegnando al Piccolo Tibet uno dei più importanti arrivi in salita, quello del Mottolino, dell’edizione 2024, la numero 107 di questo monumento itinerante del nostro sport.</span> Istituita nel 1909, su idea dei giornalisti Tullo Morgagni, Eugenio Camillo Costamagna e Armando Cougnet, la corsa a tappe è presto diventata uno dei pilastri della nostra identità nazionale, nonché uno dei simboli del nostro Paese nel Mondo. Insieme al Tour de France e alla Vuelta de España, costituisce il trittico più ambito del panorama ciclistico internazionale e grazie alla sua poderosa storicità ha contribuito a costruire l’immaginario sportivo italiano nel corso dei decenni.<br><br><span style="font-weight: bold;">Si tratterà di un gradito ritorno, visto che la maglia rosa era già transitata in passato dalle parti di Livigno.</span> La prima volta nel 1972, con l’arrivo della tappa Parabiago - Livigno del 7 giugno, e con la partenza della Livigno - Passo dello Stelvio, del giorno seguente. Un vero e proprio pezzo di storia ciclistica, con il belga Eddy Merckx vincitore di tappa e dominatore incontrastato dell’intera edizione. Il Giro era poi tornato sulle strade del Piccolo Tibet nel 2005, in occasione dei Mondiali di MTB, con la tappa Egna – Livigno vinta in solitaria dal colombiano Ivàn Parra, dopo una fuga di oltre 170 chilometri. Quel Giro, splendido per i nostri colori, si chiuse con la vittoria di Paolo Savoldelli, con il secondo posto di Gilberto Simoni e con ben 6 italiani nei primi dieci posti in classifica generale.<br><br>Vittoria azzurra che manca dal 2016, l’anno dell’exploit di Vincenzo Nibali, e maglia rosa che da 7 anni cambia continuamente nazionalità: dall’olandese Tom Domoulin al britannico Chris Froome, dall’australiano Jai Hindley allo sloveno Primož Roglič, il campione in carica. E chissà quale, tra le grandi firme al via, riuscirà a domare <span style="font-weight: bold;">l’arrivo in quota del Mottolino, a 2400 metri di altitudine: il durissimo atto conclusivo della tappa dopo 220km e ben 5.200m di dislivello, il più alto di tutta la corsa.</span> La data sul calendario è già cerchiata,<span style="font-weight: bold;"> 19 maggio</span>: partenza dal Lago di Garda e arrivo in alta quota, in quella che sarà una delle principali venue olimpiche di Milano Cortina 2026, una scelta fortemente simbolica e altamente spettacolare, come espresso anche nelle parole di <span style="font-weight: bold;">Remo Galli, sindaco della località:</span> <em>“Tornare ad ospitare il Giro d’Italia è un motivo di profondo orgoglio per tutta la nostra comunità, ed è anche una prova della qualità del lavoro che stiamo facendo per promuovere e valorizzare lo sport ad ogni livello. L’arrivo di tappa in un palcoscenico che, meno di due anni dopo, assegnerà delle medaglie olimpiche è il miglior riassunto del nostro impegno e della nostra visione: quella di fare dello sport uno strumento di crescita collettiva.”</em><br><br><span style="font-weight: bold;">E sarà davvero un’occasione, la tre giorni che aspetta Livigno, visto che l’intera carovana si fermerà nella località per il giorno di riposo, previsto il 20 maggio, per poi ripartire il mattino seguente in direzione della Val Gardena.</span> Una nuova tappa alpina, che prenderà il via dall’Aquagranda, il Centro di Preparazione Olimpica di Livigno, e che includerà anche il mitico Passo dello Stelvio. Un programma, quindi, molto intenso, che permetterà a Livigno di abbracciare il Giro e tutti i suoi protagonisti: dalle squadre ai corridori, dagli addetti ai lavori agli appassionati, per i quali verranno previsti tre giorni di grande intrattenimento e di eventi collaterali, il modo perfetto di tuffarsi dentro lo spirito e l’atmosfera della corsa più famosa d’Italia.</p></span>)

L’arrivo in quota al Mottolino e poi la partenza verso lo Stelvio: ecco il programma della tre giorni che deciderà la prossima maglia rosa, con vista sulle Olimpiadi

Livigno, 14.10.2023 – Il Giro d’Italia torna a Livigno, e lo fa in grande stile, assegnando al Piccolo Tibet uno dei più importanti arrivi in salita, quello del Mottolino, dell’edizione 2024, la numero 107 di questo monumento itinerante del nostro sport. Istituita nel 1909, su idea dei giornalisti Tullo Morgagni, Eugenio Camillo Costamagna e Armando Cougnet, la corsa a tappe è presto diventata uno dei pilastri della nostra identità nazionale, nonché uno dei simboli del nostro Paese nel Mondo. Insieme al Tour de France e alla Vuelta de España, costituisce il trittico più ambito del panorama ciclistico internazionale e grazie alla sua poderosa storicità ha contribuito a costruire l’immaginario sportivo italiano nel corso dei decenni.

Si tratterà di un gradito ritorno, visto che la maglia rosa era già transitata in passato dalle parti di Livigno. La prima volta nel 1972, con l’arrivo della tappa Parabiago - Livigno del 7 giugno, e con la partenza della Livigno - Passo dello Stelvio, del giorno seguente. Un vero e proprio pezzo di storia ciclistica, con il belga Eddy Merckx vincitore di tappa e dominatore incontrastato dell’intera edizione. Il Giro era poi tornato sulle strade del Piccolo Tibet nel 2005, in occasione dei Mondiali di MTB, con la tappa Egna – Livigno vinta in solitaria dal colombiano Ivàn Parra, dopo una fuga di oltre 170 chilometri. Quel Giro, splendido per i nostri colori, si chiuse con la vittoria di Paolo Savoldelli, con il secondo posto di Gilberto Simoni e con ben 6 italiani nei primi dieci posti in classifica generale.

Vittoria azzurra che manca dal 2016, l’anno dell’exploit di Vincenzo Nibali, e maglia rosa che da 7 anni cambia continuamente nazionalità: dall’olandese Tom Domoulin al britannico Chris Froome, dall’australiano Jai Hindley allo sloveno Primož Roglič, il campione in carica. E chissà quale, tra le grandi firme al via, riuscirà a domare l’arrivo in quota del Mottolino, a 2400 metri di altitudine: il durissimo atto conclusivo della tappa dopo 220km e ben 5.200m di dislivello, il più alto di tutta la corsa. La data sul calendario è già cerchiata, 19 maggio: partenza dal Lago di Garda e arrivo in alta quota, in quella che sarà una delle principali venue olimpiche di Milano Cortina 2026, una scelta fortemente simbolica e altamente spettacolare, come espresso anche nelle parole di Remo Galli, sindaco della località: “Tornare ad ospitare il Giro d’Italia è un motivo di profondo orgoglio per tutta la nostra comunità, ed è anche una prova della qualità del lavoro che stiamo facendo per promuovere e valorizzare lo sport ad ogni livello. L’arrivo di tappa in un palcoscenico che, meno di due anni dopo, assegnerà delle medaglie olimpiche è il miglior riassunto del nostro impegno e della nostra visione: quella di fare dello sport uno strumento di crescita collettiva.”

E sarà davvero un’occasione, la tre giorni che aspetta Livigno, visto che l’intera carovana si fermerà nella località per il giorno di riposo, previsto il 20 maggio, per poi ripartire il mattino seguente in direzione della Val Gardena. Una nuova tappa alpina, che prenderà il via dall’Aquagranda, il Centro di Preparazione Olimpica di Livigno, e che includerà anche il mitico Passo dello Stelvio. Un programma, quindi, molto intenso, che permetterà a Livigno di abbracciare il Giro e tutti i suoi protagonisti: dalle squadre ai corridori, dagli addetti ai lavori agli appassionati, per i quali verranno previsti tre giorni di grande intrattenimento e di eventi collaterali, il modo perfetto di tuffarsi dentro lo spirito e l’atmosfera della corsa più famosa d’Italia.

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