INNSBRUCK 1976
L’AFFASCINANTE EVOLUZIONE DEL DESIGN DELLE TORCE OLIMPICHE
Questa torcia è in argento e pesa 900gr. Imponenti e di rara bellezza anche i cinque cerchi quasi all’apice della fiaccola da dove, lateralmente, parte una lama che raggiunge il manico della torcia; la lama rappresenta il famosissimo Berg Isel dove si svolsero tutte le gare di salto con gli sci. L’emblema raffigura il ponte Inn che diede il suo nome alla città: il ponte ed i cinque cerchi simboleggiano la comprensione tra i popoli e l’amicizia tra i giovani atleti di nazionalità diversa che si incontrarono, nel 1976, sul ponte Inn.
E’ importante anche ricordare che il Comitato Olimpico assegnò alla città di Denver (USA) l’organizzazione dei Giochi del 1976; Denver, tuttavia, in seguito ad un referendum locale, rifiutò l’incarico a causa dei costi elevati dei Giochi. La città di Innsbruck, invece, reduce dell’organizzazione delle Olimpiadi invernali 12 anni prima, si rese disponibile ad ospitare, anche in poco tempo, la manifestazione. Una delle immagini memorabili di questi Giochi è quella dell'eroe locale, Franz Klammer, mentre vola verso la vittoria della medaglia d’oro. Rosi Mittermaier, della Germania dell’Ovest, vinse due delle tre gare di sci alpino e, per poco, non fu la prima donna ad aggiudicarsi tutti e tre gli eventi; nel finale di gara, la canadese Kathy Kreiner la superò per 12 centesimi di secondo. Il pattinaggio su ghiaccio debuttò come disciplina e l’evento fu dominato dai russi. Nel pattinaggio artistico, l’americano Terry Kubicka eseguì, per la prima volta nella storia del pattinaggio, un flip all’indietro, figura molto pericolosa.