INNSBRUCK 1964
L’AFFASCINANTE EVOLUZIONE DEL DESIGN DELLE TORCE OLIMPICHE
La fiaccola fu disegnata da Ludwig Haselwanter e prodotta da Anton Fritz. Si compone interamente di ottone e misura 61cm. La parte superiore riporta la scritta «IX. Olympische Winterspiele 1964» accompagnata dall’incisione dei cerchi olimpici; l’impugnatura è conica. Per la prima volta, e da questa edizione, la fiamma fu accesa ad Olimpia; per il trasporto della stessa si utilizzarono due lampade speciali in grado di bruciare per almeno 22 ore.
La mancanza di neve minacciò fortemente i Giochi di Innsbruck ma l'esercito austriaco si precipitò in soccorso: ricavò 60.000 blocchi di ghiaccio dal fianco della montagna e li trasportò a valle per le piste da slittino, bob e sci alpino. Nel cronometraggio di quest’ultima disciplina, fu introdotto il centesimo di secondo. Mongolia, India e Corea del Nord fecero il loro debutto ai Giochi olimpici invernali. Per la prima volta nel bob, gli atleti gareggiarono su una pista di ghiaccio artificiale e ciò rese la disciplina più controllabile e meno pericolosa. La diciottenne francese Marielle Goitschel concluse lo slalom femminile al secondo posto dietro la sorella Christine Goitschel; due giorni dopo, Marielle si vendicò e chiuse lo slalom gigante davanti alla sorella maggiore. Nel bob, l’italiano Eugenio Monti si distinse prestando un bullone per il semiasse al duo britannico Tony Nash e Robin Dixon aiutandoli, così, a vincere l’oro; il team italiano vinse il bronzo, mentre Monti si aggiudicò il primo Premio De Coubertin per la sportività. La cerimonia di apertura, inaugurata dal Presidente Dr. Adolf Schärf, si svolse ai piedi del Berg Isel, nello stadio del salto con gli sci; lo stadio del ghiaccio Olympia invece, teatro delle gare di pattinaggio artistico e di hockey, ospitò la cerimonia di chiusura.